Amici della Terra e Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile insieme per promuovere lo sviluppo sostenibile della filiera

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Amici della Terra Onlus e l’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile collaboreranno per promuovere la cultura della sostenibilità della filiera dell’olio di palma, intesa nella sua più ampia accezione: ambientale, sociale, economica e nutrizionale, in una visione olistica che tenga conto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dall’ONU e delle strategie Farm to Fork e Green Deal dell’UE.
Gli ultimi dati dimostrano che siamo sulla buona strada: grazie alle politiche governative ed agli impegni del settore privato per la produzione di olio di palma sostenibile i tassi di deforestazione calano per il quarto anno consecutivo in Indonesia e Malesia, la filiera dell’olio di palma è quella più impegnata in politiche NDPE, e in Italia il 92 % dell’olio di palma impiegato dall’industria alimentare è già certificato RSPO.

 

Roma, 20 aprile 2021 - In occasione della Giornata Mondiale della Terra, l’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile e Amici della Terra Onlus, Associazione ambientalista riconosciuta dal Ministero della Transizione Ecologica e attiva dal 1978 nella promozione di politiche e comportamenti orientati alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile, annunciano che lavoreranno insieme per promuovere modelli di produzione ed consumo responsabili nella filiera dell’olio di palma, a tutela dell’ambiente, della biodiversità e delle comunità locali.


Dunque, dopo Orangutan Land Trust anche Amici della Terra Italia si unisce agli organismi non governativi che in qualità di Membri Sostenitori dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, ne condividono le finalità e gli obiettivi: promozione della cultura della sostenibilità della filiera dell’olio di palma, intesa nella sua più ampia accezione: ambientale, sociale, economica e nutrizionale, in una visione olistica che tiene conto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dall’ONU e delle strategie Farm to Fork e Green Deal dell’UE.


“Siamo molto onorati di poter avere il sostegno degli Amici della Terra – dichiara il Presidente dell’Unione Giuseppe Allocca – che operano da lungo tempo a tutela dell’ambiente e per uno sviluppo sostenibile con un approccio non ideologico e fondato sulla scienza. È per noi molto importante poter contare sul contributo costruttivo e critico di ONG per stimolare la trasformazione della filiera dell’olio di palma secondo criteri di sostenibilità ed assicurare trasparenza ed equilibrio nei confronti dei nostri interlocutori”.

“Siamo felici di collaborare con l’Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile e con i suoi soci per contribuire ad una sempre maggiore sostenibilità di tutta la filiera - dichiara la presidente degli Amici della Terra Monica Tommasi - Crediamo che il meccanismo della certificazione di prodotto debba essere incrementato e debba rappresentare un forte messaggio di trasparenza verso i consumatori, che devono poter scegliere con consapevolezza sulla base di informazioni verificate e non di campagne di boicottaggio indiscriminato”.

Il mercato italiano è già prossimo al traguardo in termini di approvvigionamento esclusivo da filiere sostenibili. Nel 2019 in Italia circa il 92% dell’olio di palma utilizzato dall’industria alimentare era già certificato RSPO, di cui il 98% circa di tipo Segregato.

E’ importante creare una maggiore consapevolezza circa la differenza tra olio di palma certificato sostenibile e olio di palma convenzionale ed evidenziare il ruolo importante che una produzione sostenibile di olio di palma svolge nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), dando inoltre atto degli importanti sforzi compiuti e dei risultati già raggiunti della filiera a livello globale.

Ad esempio, secondo i dati recentemente diffusi da Global Forest Watch, a fronte di un incremento globale della perdita di foreste primarie del 12% nel 2020, Indonesia e Malesia , che rappresentano l’85% della produzione mondiale di olio di palma, mostrano evidenti segnali di inversione di tendenza
Entrambe i paesi hanno infatti notevolmente ridotto il tasso di deforestazione per il quarto anno consecutivo. Questi risultati sono anche il frutto degli impegni NDPE (No Deforestation, No Peat, No Explotation) del settore privato e dell’applicazione di criteri di certificazione RSPO ancora più stringenti a partire dal 2018, oltre che delle politiche governative dei paesi produttori volte a ridurre la pressione sulle foreste e gli incendi ed a garantire uno sviluppo più sostenibile della filiera.

Risultati positivi sono stati recentemente confermati anche dall’ultimo rapporto di CPD che elogia l’impegno dell’industria dell’olio di palma, che tra le 7 commodity indagate (olio di palma, legno, allevamento bovini, soia, gomma, cacao e caffè) è l’unica a far registrare progressi. Pressoché la totalità (98%) delle aziende del settore sta infatti impegnandosi in modo adeguato per eliminare la deforestazione dalla propria catena di fornitura.


Il Comunicato disponibile in pdf  pdf